Primariamente a sinistra

10 Febbraio 2012

Redazionale

Le primarie di coalizione non ci sono mai piaciute: soprattutto quando, oltre ai grandi limiti insiti in questa pur suggestiva consultazione, si riferiscono ad una coalizione che non c’è. Ma vanno anche valutate volta per volta, e ad Alghero la posta in palio è molto alta.
E’ caduta rovinosamente implodendo sul Piano Urbanistico Comunale, alcuni mesi fa, la giunta di destra capeggiata da Marco Tedde: un coacervo di interessi forti che ha tolto da un pieno funzionamento democratico le due principali risorse della città, i beni ambientali e quelli culturali, con le relative attività; che ha irriso ad una vera politica sociale ed ai beni comuni. Che ha offeso la Resistenza e la Liberazione dal fascismo: dal clamoroso e sgangherato divieto di eseguire ‘Bella Ciao’ impartito alla Banda comunale al grave inserimento nella lapide dei caduti della seconda guerra mondiale dei fascisti repubblichini, con relativa commemorazione nel 25 aprile.
Si apre una nuova prospettiva di eccezionale importanza per tutta l’isola e persino oltre. Se Alghero partecipa alla grave crisi occupazionale del paese e della Sardegna, essa propone un territorio di grande pregio culturale e paesaggistico, e nel settore turistico è oggettivamente l’unica alternativa storica, con numeri assai importanti, differenziatasi dal modello di élite ‘Costa Smeralda’.
Le forze speculative ad Alghero sono molto forti: non è certo casuale che il PD presenti un candidato come Stefano Lubrano, dirigente di Confindustria sarda, reo confesso di aver votato Cappellacci (quindi Berlusconi) alle ultime elezioni regionali; o che tenga posizioni ondivaghe, come con Daga, sulle possibili alleanze con il cosiddetto ‘Terzo Polo’.
Noi auspichiamo che le forze e le sensibilità democratiche, e di sinistra, entro il PD sappiamo compiere nelle primarie del 12 aprile una scelta di sinistra. E’ successo anche altrove che la parte progressista del PD convergesse su candidati non PD, per non premiare soluzioni pericolose.
Lealtà vorrebbe, in questi casi, che chi non vincesse le primarie si impegnasse, contro la destra, a convergere comunque sul candidato vincitore.
Ma il prevalere di una candidatura come quella di Lubrano renderebbe oggettivamente tutto molto difficile, come sottolineato clamorosamente prima che dalla sinistra – che ha dato prova di correttezza attendendo oltre ogni limite i pronunciamenti del PD per le primarie – nientemeno che dal capogruppo regionale PD Giampaolo Diana.
E’ possibile dare un segnale ad Alghero e alla Sardegna votando a sinistra. La sinistra (in maniera non a tutti comprensibile) si presenta con due liste capeggiate da donne competenti come Rosa Accardo e Maria Graziella Serra. Sono liste generate dall’interessantissimo laboratorio cittadino del ‘Buongoverno di Alghero’ e con programmi che è difficile definire incompatibili.
Ne abbiamo già parlato nei precedenti articoli e interventi. La lista per Rosa Accardo rappresenta, oggettivamente, un importante segno unitario, non frequente a sinistra, sul piano prettamente politico, con l’unione fra PdCI-Fderazione della Sinistra e Sinistra Ecologia e Libertà, nella relazione con i principali movimenti algheresi, grazie alla presenza della storica Alghero Viva e del Cantiere Sociale de l’Alguer, nel rapporto con passate esperienze di governo cittadino e con l’area PD. Il fatto ci sembra di grande importanza.
A sinistra vi è anche l’interessante raggruppamento che esprime Maria Graziella Serra, ‘C’è un’ Alghero Migliore”, con cittadini e dissidenti di SeL. Si muove sottolineando gli aspetti di base e civici della politica.
Noi ci auguriamo in primo luogo che prevalga la candidata di sinistra, che venga sconfitto il candidato del PD con il suo ambiguo legarsi ai poteri forti, e che successivamente, verso le elezioni del sindaco, la sinistra possa recuperare quei pezzi di unità perduta, raccogliere consensi più ampi, dare alla città di Alghero e alla Sardegna una nuova speranza sociale ed economica: siamo convinti che il futuro della Sardegna possa giocarsi molto su un corretto e sostenibile utilizzo delle risorse ambientali e dei beni comuni. Se ad Alghero prevalessero questa linea e questa pratica, la Sardegna potrebbe tornare a sorridere veramente, e la speculazione un po’ di meno.

3 Commenti a “Primariamente a sinistra”

  1. joan oliva scrive:

    Ancora non conosco i risultati ma annoto: alta affluenza al voto, ho visto tante facce che non conoscevo, molte che conosco, i fratelli senegalesi che hanno risposto con grande senso di responsabilità all’invito per decidere anche loro il candidato a sindaco per la coalizione del centro sinostra, i fratelli rom anche loro decisi a cogliere l’occasione per affermare un ruolo nella nostra comunità e il proprio riscatto partendo dal riconoscimento dei diritti fondamentali di cittadinanza. Tanti giovane e giovanissimi che rappresentano una grande speranza. Ho dedicato a loro il mio commento alla foto di Mandela che su facebook ricordava l’anniversario della sua liberazione e riportava una sua frase: “”Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso”(Nelson Mandela, liberato l’ 11 febbraio 1990) Ho scritto: Il nostro sogno ci precede! E noi stessi, come dice W.Benjamin siamo stati sognati da i nostri antenati. Ogni generazione è stata attesa (e sognata) da chi l’ha preceduta. Voi giovani compagni siete una parte del nostro sogno che si realizza. Il nostro futuro anche per questo si tinge di ROSA

  2. Marcello Madau scrive:

    PRIMARIE DI ALGHERO. Sembrano questi i risultati definitivi, diciamo ufficiosamente ma nella sostanza reali: Lubrano 1586 29%; Daga 1317 24%; Accardo 1092 20%; Serra 842 15%; Scala 552 10%; Piredda 94 2%. Il candidato del centro-sinistra è un elettore di Cappellacci. A una prima impressione, il divide et impera democristiano ha funzionato facilmente sulla divisione a sinistra. Uniti i numeri direbbero vittoria sciupata, ma uniti non si è stati, e quindi non ci poteva essere vittoria. L’unità a sinistra, purtroppo, non corrisponde alla somma aritmetica dei due schieramenti. Speriamo almeno che a sinistra si chiedano parole chiare a Lubrano non solo sui punti programmatici (ambiente, urbanistica, lavoro, inclusione), ma sull’esclusione di ogni rapporto politico con il terzo polo e da questo si faccia dipendere il resto. Nessuna colpa a terzi: la colpa sta ‘a sinistra’, non è equamente divisibile (la maggior parte delle rappresentanze sociali e politiche della sinistra era con Rosa Accardo), e Mario Bruno ha fatto bene – ed era nel suo pieno diritto – la sua politica. Altri non l’hanno fatto. Io tra i migliori questa volta ho visto molti giovani, compagne ed i compagni che ci hanno creduto. Che hanno pensato che la politica sia una cosa seria, competente, militante. Hanno reso possibile un risultato comunque importante. I loro interventi, che ho visto solo in video, mi hanno affascinato. La sinistra che è da costruire unitariamente, con sacrificio ed entusiasmo, senza velleitarismi demagogici, può contare su di loro.

  3. Marco Ligas scrive:

    Conosco solo superficialmente Alghero e le formazioni politiche che hanno partecipato alle elezioni primarie. Ho seguito la campagna elettorale indirettamente attraverso la stampa e le valutazioni di alcuni compagni, perciò nel commentarne i risultati potrei commettere qualche errore di cui mi scuso in anticipo.
    Dico subito che sono rimasto perplesso quando ho saputo che i gruppi/partiti della sinistra avrebbero affrontato le elezioni presentando due o tre liste separate. Mi sono posto la domanda: è proprio necessaria questa scelta, deriva forse da divisioni insanabili? È possibile che ancora una volta compagni che sono d’accordo su come affrontare i temi del lavoro, della tutela dei beni comuni, dei diritti, della partecipazione democratica, ecc., non trovino poi l’intesa nella scelta di chi dovrà rappresentare queste esigenze quando dovrà amministrare il Comune?
    Nessuno può dire come sarebbero andate le elezioni se la sinistra si fosse presentata unita, ma non è arbitrario ritenere che una delle due candidate più votate avrebbe potuto vincerle.
    Questa vicenda deve farci riflettere: dobbiamo sconfiggere una volta per tutte la tendenza (una patologia?) per cui sottolineiamo sempre ciò che ci divide e sulla base di queste divisioni siamo persino capaci di ingigantire le differenze.
    Certo, adesso bisogna pensare alle prossime elezioni, e occorrerà impegnarsi per sconfiggere la destra anche se il candidato che gli si oppone ha manifestato simpatie politiche poco rassicuranti.

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