A Gaza, Hind è morta

11 Febbraio 2024

[Luana Seddone]

Hind Rajab è morta. la bambina palestinese di sei anni, scomparsa da quasi due settimane nel mezzo degli scontri a Gaza, è stata trovata senza vita, è finita la speranza di trovarla ancora viva.

La piccola si trovava in macchina con gli zii per sfuggire agli attacchi israeliani ma questi, li hanno seguiti, come un’onda e una furia nera che passa sulle teste, che avvolge col suo male, non risparmia nessuno, nemmeno una creatura di sei anni talmente grande da comunicare con i soccorritori della Mezzaluna Rossa.

Hind si trovava in quell’automobile solo perché era troppo piccola per camminare ore a piedi, come invece hanno fatto i suoi fratelli più grandi e i suoi genitori, per provare a raggiungere l’ospedale Ahli, nella speranza di trovarvi rifugio.

In quella macchina, che doveva essere la sua salvezza, la sua voce descriveva l’avvicinarsi di un carro armato, una piccola donna avvezza al pericolo, in grado di riconoscerlo e anticiparlo, supplicava aiuto, lo ha fatto per ore.

Eri sopravvissuta ad un attacco che aveva ucciso i membri della sua famiglia. Eri riuscita a chiamare i soccorsi, diventando voce della disperazione di un intero popolo.

La guerra non ascolta le suppliche, non vede i bambini, non cura le ferite, non seppellisce i morti, la guerra non ha mai ragione, è devastazione, abominio, crimine, l’esaltazione pura della crudeltà, non ha ragioni ma solo pulsioni e Hind è morta.

Muoiono i bambini, li smembrano, li esplodono, non mangiano, vagano soli ma nessuno la ferma, questa guerra. 

Bombardano le ambulanze che vanno a salvare i bambini.

Quanto vorremmo fermare queste carneficine, quanto vorremmo porre fine a questa crudeltà ma siamo bloccati in attesa che qualcuno lo faccia con un dolore profondo che non ha tregue,

La immagino Hind, scappare in cerca di salvezza, tremante, come quando aveva gli incubi la notte e la mamma la cullava tra le braccia per consolarla, quella mamma lontana, non poteva raggiungerla.

La furia non ha risparmiato la bambina senza abbraccio ma spero che, quando la vita la stava abbandonando ne abbia ricordato il calore, il profumo e abbia dimenticato i mostri, di quando il signore della guerra decretò la fine dell’umanità.

Sarai un simbolo, Hind, il simbolo del coraggio, il simbolo di un’altra guerra che avrà solo vinti, sarai l’eroina di una storia di morte,

Stasera quando andremo a dormire, al caldo e protetti, volgiamo gli occhi al cielo e salutiamo Hind che, in braccio alle fate, vola verso un mondo migliore, di pace, amore e speranza.

Che la terra ti sia lieve, piccola Hind, che le fate ti accompagnino e, con loro, l’abbraccio di tutti noi che ancora crediamo in un mondo migliore.

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