Al via Respiro, il Festival nomade di arti performative e pratiche sensibili

10 Giugno 2023

[red]

Terza edizione per il Festival Respiro – Festival nomade di arti performative e pratiche sensibili organizzato dal Teatro di Sardegna e in programma dal 25 giugno al 1° luglio.

Il cartellone dell’evento- che si snoderà tra Cagliari, Nuoro, Ussana, Paulilatino, con un strascico nel borgo dell’Argentiera – ospita quest’anno una molteplice scena performativa internazionale, sostiene laboratori per l’infanzia, pratiche di riscoperta comunità, workshop sulle politiche inclusive, propone sperimentazioni musicali e alimentari, insistendo sugli incontri ibridati.  

Se esiste un tratto che accomuna la possibilità di esistenza e di interconnessione tra tutti i viventi risiede proprio nel respiro, comune e universale, che consente la mescolanza e rappresenta l’esperienza sensibile di immersione negli ambienti e contaminazione con gli altri – spiega la curatrice del Festival Giulia Muroni –Quando parliamo di pratiche sensibili ci riferiamo a pratiche legate alla conoscenza attraverso i sensi, al fare insieme: quindi al workshop per fare la pasta artigianale, ai laboratori per costruire i nidi, gli incontri di corpi non conformi, le attività di autonarrazione che rientrano nell’apprendimento collettivo, compito di cui i processi artistici sono portatori. Tutto ciò affonda le ragioni nel desiderio di decolonizzare – a partire dai margini che abitiamo – le prospettive e gli immaginari che si impongono nelle nostre esistenze”.

Le curatrici artistiche sono Giulia Muroni e Valentina Salis, e – per questa edizione del Respiro – Carol Rollo si è presa cura della parte di sperimentazione sonora del 1° luglio, a Campidarte.

Si parte il domenica 25 giugno a Sa Manifattura, ore 19 con l’inaugurazione della parte conclusiva di Wall Dialogue Resistance con l’installazione Wall, un allestimento che raccoglie materiali prodotti nell’ambito dei due anni del progetto: podcast, filmati, immagini.

Wall Dialogue Resistance per la direzione artistica di Sara Marasso e Stefano Risso, è stato un progetto cofinanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Creative Europe, in cui Sardegna Teatro è stato capofila di una rete di partner provenienti dalla Francia, dal Portogallo, dalla Spagna e dall’Italia.

Lunedì 26 giugno, alle ore 19, e martedì 27, alle ore 18.30, un altro esito: con il titolo performance immersiva corpo-suono movimento per un luogo buio e uno spazio aperto l’opera di Sara Marasso. I temi centrali del progetto – il muro come limite e opportunità in stretta relazione e connessione con il corpo in presenza- hanno portato alla luce un nuovo motore di ricerca: il buio. Un contesto intimo e spaventoso inviterà a esplorare l’oscurità come ambiente simbolico e fisico, così da mettere in discussione le percezioni, le gerarchie dei sensi e il modo abituale di condivisione di segni e significati.

A seguire, alle ore 21 (con ingresso gratuito), il film Wall del regista Stefano Odoardi, un puzzle visivo e sonoro composto da incontri ravvicinati con persone che vagano nell’immaginazione, rendendola urgente e necessaria per il cambiamento.

Martedì 27 giugno a Sa Manifattura, dalle ore 15 alle ore 18, la giornata sarà dedicata a due workshop rivolti ai partner della rete europea ma aperti alla cittadinanza. Un’occasione di dialogo e incontro per intessere una trama di buone pratiche inclusive, disseminate nei territori, relative alle politiche culturali inclusive sia in contesti istituzionali, – come dall’esperienza di Luigi De Magistris  (Unione Popolare, Sindaco di Napoli 2011-2021, Europarlamentare 2009-2011), Nevina Satta (Sardegna Film Commission) e Simona Argiolas (Centro Regionale di Programmazione, RAS) – sia da una prospettiva teorica – che sarà enucleata dalle riflessioni di Marie Moise (attivista e dottoranda in filosofia politica all’Università di Padova e Tolosa II) – sia a partire da movimenti collettivi, attivi nei territori – negli interventi di Paola Serrittu (Landworks) e Ornella D’Agostino (Carovana smi).

Si parlerà di politiche culturali inclusive, in ambito culturale e creativo – con la consulenza e facilitazione dell’azienda Poliste – nei due workshop internazionali in programma dal 27 al 29 giugno, per provare infine a immaginare un manifesto orizzontale, capace di fornire una guida sulle buone pratiche.

In serata (ore 20), al Faro Sant’Elia, Valentina Medda presenta “The Last Lamentation”, un progetto artistico intorno al tema delle migrazioni e delle diaspore dal Sud Globale, che vede il Mediterraneo trasformarsi in un luogo di attesa, sospensione e trapasso, uno spazio solido di incarnazione dell’assenza, crocevia delle diaspore attuali, concepito come luogo di accoglienza e deposito di corpi e anche come corpo in sé che intreccia e documenta lutti funebri antichi e contemporanei.

Mercoledì 28 giugno appuntamento alle 19 a Su Siccu con “Sottobosco” di Chiara Bersani. Così racconta il suo lavoro la performer e autrice italiana, attiva nell’ambito delle Performing Arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea, e militante per i diritti degli artisti con disabilità: “Sono stata una bambina disabile, spesso immobilizzata. Venivo posta in un punto dello spazio, lasciata lì per molto tempo e allora io quel punto lo imparavo a memoria. Non mi orientavo nei sentieri ma conoscevo perfettamente i luoghi di pausa, quiete, ristoro. Quali azioni compie un corpo che non può correre nello spazio? Lavorare a Sottobosco vorrà dire, come prima cosa, costruire l’habitat in cui gruppi estemporanei di bambini si potranno incontrare e diventare comunità”.

Giornata itinerante – dal nome RESPIRO FUORIPORTA – quella di giovedì 29 giugno che si aprirà con la visita (partenza alle ore 10) con bus & studio visit NEST&Tiscali, per poi proseguire al pozzo di Santa Cristina e infine a Nuoro.

NEST di Sardegna Teatro è il primo Centro Integrato Zerosei in Italia a essere gestito direttamente da un TRIC con sede a Sa Illetta, nel campus di Tiscali. NEST nasce dall’incontro tra Sardegna Teatro, Open Campus e Ben’s Approach, un metodo bilingue che prende le mosse da Loris Malaguzzi e dall’approccio reggiano in combinazione con i linguaggi performativi.

I temi della sostenibilità, delle buone prassi e del dialogo tra le comunità locali ritornano nel primo pomeriggio con il workshop “handmade traditional pasta”, per insegnare le antiche tecniche artigiane di produzione del filindeu, in collaborazione con ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico e, a seguire, alle ore 18, al TEN di Nuoro con Enemy (a peace conference), performance che si interroga sulla nozione stessa di pace, mettendola in relazione con i conflitti attuali e passati in Europa. Mélodie Lasselin e Simon Capelle propongono un teatro anatomico che compie il tentativo di ribaltare il meccanismo di riproduzione continua delle immagini di guerra. Nutrito dal lavoro documentario nei Balcani, dell’incontro con coloro che hanno lavorato per oltre trent’anni a ricostruire i legami di pace tra le comunità, la performance Enemy propone un paradossale cammino in cui i corpi trovano – attraverso le voci e i respiri – una via per mettere a confronto i traumi dei conflitti.

Il costo della giornata intera comprensivo di bus a/r Cagliari/Nuoro, pranzo, workshop e spettacolo è di 50€. Le prenotazioni vengono raccolte all’indirizzo alla mail [email protected]

Il corpo politico è il soggetto principale dell’ultimo progetto performativo della compagnia Corps Citoyen in scena venerdì 30 giugno a Sa Manifattura con The political body che mette in discussione il potere narrativo della rappresentazione di sé e dell’altro e la natura politica dei corpi, nella loro stessa presenza e posizionamento all’interno della rappresentazione, attraverso la lente dell’ironia e l’oscillazione tra realtà documentaria e finzione dichiarata. Questa performance sarà l’esito di un workshop di due giorni rivolto alle persone con retroterra migratorio, dai 16 anni in su, buona conoscenza della lingua italiana e desiderio di raccontarsi.

In programma anche la composizione sonora Seismic percussion di Moon Ribas & Quim Giròn (ore 21 a Sa Manifattura), un assolo di tamburo, una performance in cui il ritmo del pezzo è dettato dai movimenti delle placche tettoniche. Si tratta di una performance che trasforma in suono l’attività sismica del pianeta, generando così una composizione musicale che permette al pubblico di connettersi al battito cardiaco del pianeta: i terremoti. A seguire talk sulla Cyborg Art.

Chiusura il 1° luglio, nello scenario di Campidarte, ad Ussana, con NIDI di Heart Studio, che propone una costruzione partecipata (ore 11) a partire dall’osservazione della creazione da parte degli animali – come alcune specie di uccelli, – degli elementi di costruzione utili alla loro esistenza. La collaborazione tra le persone convergerà alla costruzione del nido, per creare coesione e rinforzare la connessione tra umano e natura. Nel pomeriggio (ore 15.30) MY NEST con Eleonora Giua e Uka Edwards, laboratorio per bambine e bambini dai 3 anni per “la creazione di un proprio angolo di fantasia fatto di luci, ombre e spazi realizzato con elementi naturali con la guida delle educatrici del centro educativo NESTZEROSEI, uno spazio che nasce dalla fantasia dei protagonisti per imparare a prendersi cura di sé e della natura.” 

In cartellone, alle ore 21.30, la compagnia di danza Dewey Dell, attiva dal 2006, composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci e Vito Matera in collaborazione con il musicista Demetrio Castellucci, porterà in scena “i’ll do, i’ll do, i’ll do”: dietro all’immagine del sabba demoniaco, antropofago, magico e violento, si intravede l’eco stravolta di un culto estatico dominato da una misteriosa dea notturna dai molti nomi e connesso a una cerimonia per la fertilità della terra.

A concludere la serata dj-set & installazione residente a cura di Eva Geist, Fouturista e Carol Rollo. Eva Geist è dj, cantautrice, live performer e sound designer italiana, con sede a Berlino. La sua carriera musicale parte dallo studio del pianoforte e del canto classico e si consolida nella musica elettronica.

La sua carriera musicale parte dallo studio del pianoforte e del canto classico e si consolida nella musica elettronica. Fouturista è art-director e graphic designer indipendente mentre puta caso è il progetto musicale di Carol Rollo, illustratrice e art director, che unisce rap, bass, elettronica con sample presi da film, podcast o semplicemente per strada. 

Subito dopo “Like a whisper do not scream”, un invito ad ascoltare profondamente: tra installazione e performance site-specific, l’opera di Francis Sosta – artista in residenza a Campidarte – guiderà il pubblico all’interno di uno spazio sonico dove potersi riconciliare con l’acqua: elemento, divinità, presenza, vita, morte e rigenerazione. Il festival Respiro è sostenuto dall’Unione Europea, dal Ministero della Cultura, dalla RAS – Turismo, dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dalla Fondazione di Sardegna.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI