Caro Andrea, discutiamo con tranquillità e obiettività

1 Febbraio 2019
[Marco Ligas]

Caro Andrea,

penso che sarebbe opportuno e produttivo che le nostre discussioni, (verbali o scritte), avvengano con serenità senza il convincimento che le proprie idee o posizioni siano corrette mentre quelle dell’interlocutore sbagliate. Purtroppo tutti noi, e ribadisco tutti, tendiamo ad allontanarci da questo metodo. E non a causa della nostra età (se la causa fosse questa io stesso dovrei tacere di più). Il guaio è che si è diffuso un modo di discutere caratterizzato dall’intolleranza, dal convincimento che siano sempre gli altri a sbagliare. E così affermiamo (spesso con superficialità e con presunzione) di rimanere sconcertati dai toni usati dai vari interlocutori perché non corrispondono ai propri.

Passo alle ragioni per cui scrivo questo commento. Nell’articolo Il baciamano ho voluto mettere in evidenza la dipendenza di molti sardi nei confronti di chi (semplifico) detiene il potere, sardi e non sardi. E ho sostenuto come questo comportamento di sudditanza debba essere corretto attraverso un impegno diverso, non solo concentrato sulle elezioni, ma indirizzato soprattutto alla ricerca di una diversa organizzazione sociale che consideri preliminari il diritto al lavoro, alla formazione, alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. E ho ribadito come per far questo occorra discutere e confrontarsi non solo nelle stanze chiuse delle singole organizzazioni ma anche nei territori in stretto rapporto con i lavoratori e i cittadini tutti. C’era una critica specifica in questa osservazione? Si, ed era rivolta prevalentemente a quelle organizzazioni sovraniste che non riescono mai a trovare un’intesa sul come andare alle elezioni col rischio di andare tutte da sole col risultato che ciascuna ottenga delle percentuali insignificanti.

Nel tuo commento mi sembra che faccia una graduatoria sulle responsabilità che determinano la dipendenza. E citi fra i più responsabili i nostri governanti, in particolari quelli sardi. Precisi questo particolare come se io abbia voluto eludere questo aspetto. Scusa Andrea ma su tutte queste questioni non abbiamo lavorato assieme, soprattutto sulla necessità di cambiare la legge elettorale sarda? Piuttosto mi sembra che sia stato commesso un errore successivamente, e non da parte del manifesto sardo, non mantenendo un rapporto con tutti i gruppi presenti nell’isola e impegnati perché si arrivasse ad una nuova legge elettorale.

E passo al giudizio sul Movimento 5 stelle. So che su questo tema le nostre valutazioni sono diverse. Io ritengo grave e sbagliato il comportamento di questo movimento. Soprattutto sulle scelte che sta subendo e che fa subire al paese. L’atteggiamento del ministro Di Maio sembra assimilabile a quello di un cavalier servente di un’altra epoca. Subisce per un verso l’arroganza di un ministro dell’interno che si comporta come uno sceriffo e dall’altro non riesce a programmare neanche un atteggiamento favorevole ad accogliere chi fugge dai propri paesi devastati dalle guerre e dalla miseria. C’è da scandalizzarsi per le critiche anche severe che vengono espresse su questi fatti? Via non scherziamo, non sottovalutiamo la gravità di questa politica che ha ben poco a che vedere con le aspettative di chi voleva e vuole uscire davvero dalla crisi. Ma le critiche che il Movimento merita sono molteplici, non ultima quella sulla tutela dell’ambiente che la Tav è destinata a peggiorare.

E la rappresentanza sarda di questo movimento che cosa fa e che cosa dice su queste questioni? È probabile che io mi sia distratto ma non ho sentito nessuno intervenire per difendere chi subisce l’emarginazione, sardi o migranti che siano. È probabile che talvolta si esageri con le critiche che vengono rivolte al Movimento così come è probabile che talvolta lo faccia anche il manifesto sardo. Ma non esageriamo nei dire che c’è da essere sconcertati per le cose che diciamo. Lo sconcerto è per altre cose.

Proponiamoci piuttosto, come dicevo inizialmente, di discutere con maggiore tranquillità e obiettività.

1 Commento a “Caro Andrea, discutiamo con tranquillità e obiettività”

  1. andrea pubusa scrive:

    Caro Marco,
    anche a me la popolana che ha baciato la mano a Salvini ha fatto male, ma son peggiori le genuflessioni di Pigliaru e Zedda a Renzi al tempo dell’attacco alla Cost. Chi governa ha una diversa responsabilità. Accusai Pigliaru in quelle occasioni di “alto tradimento” della sua funzione di presidente, perché non difendeva l’autonomia regionale dall’attacco di Renzi. Comuque, su questo siamo d’accordo, posto che le abbiamo dette assieme queste cose nella comune battaglia referendiaria.
    Quanto a Salvini la critica severa è doverosa. Mi sembra inutile e controproducente il richiamo al nazismo, al franchismo o a Norimberga. Che c’entrano? Una critica calibrata viene capita ed è efficace; evocazioni storiche di quella portata, oltre a svalutare quegli eventi tragici, sono poco appropriate in un ordinamento in cui c’è un controllo continuo dell’opinione pubblica e della magistratura, che già chiede conto al Ministro dell’interno e a suo tempo fece un sopralluogo sulla Diciottti.
    Di Maio poi non è un cavalier servente se è vero che dirige un movimento che ha vinto le elezioni e governa il Paese. Proprio la TAV, che tu citi negativamente, è in questi giorni il punto centrale dello scontro fra poteri affaristici (PD compreso) che chiedono proprio a Salvini di isolare i 5 Stelle per fare un governo senza di loro. Anche qui una analisi più attenta, porterebbe a giudizi più produttivi per lo sviluppo democratico del Paese (v. http://www.democraziaoggi.it/?p=5931#more-5931 ).

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