Coronavirus e potere

1 Marzo 2020

ANSA foto Ettore Ferrari

[Massimo Dadea]

Parafrasando il Manifesto di Karl Marx, uno spettro si aggira per l’Europa, anzi per il mondo intero: lo spettro della paura. Uno stato d’animo, un emozione, una sensazione di pericolo per qualcosa che minaccia la nostra esistenza. La paura non ha aspettato il coronavirus per impadronirsi di noi.

E’ da un po’ di tempo che agitatori di professione utilizzano lo spettro della paura per poco nobili fini. Si è iniziato con la paura del diverso: per colore della pelle, per cultura, per credo religioso, per genere, per preferenze sessuali. Una strategia che si è rivelata vincente: la destra sovranista e xenofoba ha vinto le elezioni sollecitando gli istinti più bassi, le paure ancestrali degli italiani.

La paura però per diffondersi ha bisogno di fare affidamento sulla irrazionalità, ed è proprio in questo clima che si inserisce la sfiducia nei confronti della scienza. Si è assistito ad un vero e proprio elogio della incompetenza, ad una esaltazione del non sapere, diventati addirittura motivo di vanto, di orgoglio. Il sapere ha smesso di essere un valore per diventare un disvalore. Si è arrivati così ad un vero e proprio linciaggio dell’esperto, visto come persona di cui diffidare, anzi di più, si è identificato l’esperto con il corrotto.

Questo è avvenuto per i vaccini, per gli eventi climatici, per la politica, per l’economia. La verità ha smesso di viaggiare sulle spalle robuste della scienza ed ha iniziato a fluttuare su quelle infide dei social: Facebook e Wikipedia sono diventati la nuova Bibbia. Oggi il coronavirus ha trovato un ideale terreno di coltura in quelle paure che erano state diffuse ad ampie mani ed anzi, gli stessi fomentatori di odio, i soliti avvoltoi, hanno cercato di arruolarlo nelle proprie fila per meri fini di propaganda politica.

D’altronde il virus ha tutte le caratteristiche per colpire la fantasia e le paure delle persone. Cosa c’è di più diverso di un virus? Cosa c’é di più terrorizzante di un virus (dal latino virus-i veleno)? Un’entità immateriale: invisibile, inodore, incolore, altamente contagioso, persino letale. Ed invece, il coranavirus ha finito per scoppiare proprio tra le mani dei novelli apprendisti stregoni. Tra tutte le conseguenze terribili che ha determinato – sulla salute dei cittadini, sull’economia, sulle nostre abitudini – ne ha avuto almeno una positiva.

E’ diventato l’angelo sterminatore di tutte quelle cialtronerie che ci sono state propinate, in questo tempo nefasto, sulla sfiducia nei confronti della scienza, sulla criminalizzazione delle competenze e del merito, sulla delegittimazione della medicina e degli operatori sanitari. Al momento del bisogno tutti a rifugiarsi nelle braccia accoglienti e protettive della scienza.

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