Dalla parte di Stefania e Gianni

1 Dicembre 2013
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Roberto Loddo

la degenerazione del sistema dell’informazione in Sardegna assume progressivamente un carattere violento. Gli imprenditori dell’informazione non si limitano a chiudere le testate e non pagare gli stipendi, ora vogliono anche punire. Partecipare alle proteste sindacali può allontanarti dal tuo posto di lavoro. E’ successo ieri a due giornalisti di Sardegna Uno, Stefania De Michele e Gianni Zanata. «Il direttore del telegiornale – scrive il comitato di redazione – con provvedimento unilaterale, adottato senza informarne preventivamente il sindacato, ha deciso di escludere i giornalisti Stefania De Michele e Gianni Zanata dalla conduzione dei telegiornali». Anche la redazione del Manifesto Sardo si associa alla denuncia del comitato di redazione. Denuncia che è stata subito fatta propria anche dall’Ordine e dal sindacato dei giornalisti della Sardegna.
L’atto grave non è solamente determinato da un provvedimento palesemente antisindacale che viola norme deontologiche e contratto collettivo, (Stefania De Michele fa parte del Cdr) ma dall’ossessione di punire due voci scomode che hanno la colpa di parlare dei diritti dei loro colleghi e delle 21 famiglie di giornalisti, tecnici e dipendenti di Sardegna Uno che non vendono arrivare lo stipendio ormai da diversi mesi. La volontà di distruggere le voci dell’informazione libera e indipendente è funzionale solo a chi vuole limitare la democrazia. Tutto il sostegno e la vicinanza del Manifesto Sardo a Stefania De Michele e Gianni Zanata. Non mollate!

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