Generazione Sound System: Shakalaka

1 Ottobre 2015
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Antonella Vacca

Generazione sound system è la nuova rubrica del manifesto sardo curata da Antonella Vacca del collettivo Heartical Luv, in cui si racconterà lo sviluppo della cultura del sound system in Sardegna attraverso l’esperienza delle realtà che hanno contribuito a diffonderla. Un viaggio che incontrerà diverse tappe; dai sound system autocostruiti, agli artisti e collettivi. Dopo la prima intervista al Canapa Sound System in questo numero sarà la volta dei Shakalaka Sound System. (Red)

La cultura del sound system ha origini giamaicane, ma ha avuto grande sviluppo anche in Inghilterra, a causa della grande migrazione dei giamaicani negli anni ’60-’70. Il sound system è sempre stato un mezzo di aggregazione sociale e di diffusione di una cultura musicale, si tratta di generi che vanno dallo Ska, Rocksteady, Reggae al Dub, che col tempo ha sviluppato una consapevolezza che ci racconta di un popolo oppresso, in lotta perenne per la propria sopravvivenza e libertà. Possiamo ricordare sound system come Jah Shaka, Aba Shanty-I, Channel One e tanti altri che hanno portato avanti questo messaggio conscious e che hanno posto le basi della sound system culture in Europa, oggi infatti molte crew della scena mondiale si sono ispirati al modello UK. In Italia la sound system culture ebbe inizio alla fine degli anni ’80 con una crescita esponenziale. Una generazione underground che continua ad emergere, ma che mantiene intatta quella tradizionale esigenza a diffondere un unico messaggio rivoluzionario, di unità e lotta sociale.

Il Sound System autocostruito come mezzo per diffondere questa cultura; come nasce il progetto Shakalaka.

Il progetto Shakalaka nasce a Narbolia nel 2010 da Snello, Iago, Dub ah Dante e Giuggiola. Dopo anni di interessamento alla musica Reggae e dopo aver frequentato vari festival e session sia in Europa che in Italia, decidemmo di creare il nostro impianto autocostruito per contribuire alla diffusione della cultura Reggae in Sardegna, riproducendo le frequenze del reggae e del dub con un sound che permettesse al pubblico di percepire la musica e quindi la vibrazione del basso più fisicamente. Iniziammo così a capire che progetti utilizzare per la costruzione delle casse.

Quali sono le fasi di progettazione per la costruzione di un Sound System?

Il progetto consiste nella scelta del tipo di legno, nel nostro caso abbiamo scelto un multistrato marino, dato che usiamo il sound molto all’aperto, ed è molto resistente all’umidità. Una volta scelto il materiale si passa alla progettazione delle casse e alla scelta della pre-amplificazione e amplificazione. Noi come molti sound abbiamo scelto gli scoop bins per riprodurre bene le basse frequenze. Il progetto è comunque sempre in evoluzione e ci son state delle variazioni dal 2010 ad oggi. In questo modo improvvisandoci un po’ falegnami e un po’ ingegneri, nel 2012 iniziammo le prime session con le nostre casse.

Com’è stato il primo approccio del Shakalaka Sound System nella scena Reggae sarda?

Inizialmente facevamo solo delle piccole session tra amici vicino al nostro paese. Poi abbiamo iniziato a conoscere gli altri sound della scena reggae sarda, principalmente grazie al Sardinia Reggae festival che è il polo principale del reggae in Sardegna, e così pian piano abbiamo iniziato a collaborare un po’ con tutti. In particolare insieme a Realovution hy-fly e Filuferroots Sound, con i quali abbiamo avuto modo di organizzare il Carrootsone nel 2013, un festival itinerante di sei tappe in giro per la Sardegna. Le session si svolgevano in varie location, dalla spiaggia alla campagna, tutte amplificate dal nostro sound system e per la chiusura dell’evento abbiamo fatto una session dopo il concerto organizzato dal Sardinia reggae festival a Borutta, in cui si esibirono gli Arawak e i Dub Incorporation.

Avete partecipato all’ottava edizione del Sardinia Reggae Festival, nella gestione della free yard; un’area gratuita del festival in cui si sono alternati vari artisti della scena sia nazionale che internazionale, dalla mattina fino all’apertura dell’area concerti; come avete vissuto questa esperienza?

E’ stata un’esperienza molto importante, in primis perché l’atmosfera del SRF la si vive solo una volta all’anno e si passano quei giorni come se fossimo tutti una grande famiglia con lo stesso obiettivo; condividere buone vibrazioni e diffondere i messaggi positivi della reggae music. La free yard è stata un ‘ottima occasione per poterci conoscere e confrontare con altri sound, e durante i 4 giorni di festival abbiamo avuto modo di condividere le session pomeridiane con Asher selector, Taio hi fi (48 roots), Toughest sound, Afrikan Children, e tanti altri sound della scena sarda.

Nei vari festival a cui avete partecipato vi siete rapportati sia con la scena nazionale che con quella internazionale. Ricordiamo il RasthaManna Fest e il Rude is Good, entrambi eventi organizzati dal Rockers Clan Sardinia di Porto Torres, in cui hanno partecipato artisti nazionali come; Capra Dread, I-tal Soup, Lion’s Way e DubBass. Inoltre insieme a Isla Sound, Sardinia Sound Int’l e Canapa Sound System, impianto autocostruito del sud Sardegna, avete amplificato serate con artisti internazionali del calibro di Macka B , Aba shanti-I e Channel one: quanto è importante confrontarsi e collaborare con le scene nazionali ed internazionali?

Collaborare con la scena nazionale e internazionale è stato importantissimo. A partire dalle session indimenticabili con Aba shanti-I e Channel one, per noi dei veri teachers e persone fantastiche dalla quale abbiamo potuto apprendere cose importanti, anche da tutti i sound nazionali come I-tal Soup, Dubass, 48 roots, Lion’s way, che come noi si impegnano per diffondere questa cultura. Il confronto con altri artisti può portare impulsi alla crescita di un sound system in tutti i sensi.

In una session con il Sound System è diffuso l’utilizzo del vinile come selezione musicale. In un’epoca in cui la tecnologia e quindi la musica digitale sta avendo una diffusione sempre più esponenziale e a costi sempre più bassi; quanto l’uso del vinile, che mantiene comunque prezzi elevati, potrebbe essere un vantaggio per la diffusione di questa cultura?

Diciamo che il vinile è stato da sempre il supporto audio preferito quando si parla di reggae music. Oggi si può trovare la musica in entrambi i formati, ma dipende comunque dai generi dei pezzi che un sound system va a ricercare. Sono scelte che un sound fa in base anche a che tipo di sonorità preferisce. E poi ormai per quanto riguarda la diffusione, con internet e con youtube, ognuno può trovare quasi tutta la musica che vuole. Il vinile non crediamo possa essere un ostacolo alla diffusione di questa cultura, in quanto è parte integrante della storia di questa generazione musicale.

Parliamo di Web-Radio; come si è sviluppata l’idea di una session On air.

L’ idea è nata in maniera molto semplice utilizzando mixlr.com. Ogni tanto facciamo qualche sessione On air per diffondere o per pubblicizzare qualche nostra serata.

Parlateci della collaborazione con Capra dread: Mc/Toaster, DJ, produttore e Dub Master italiano.

Il progetto con Capra dread è nato nel 2014, mentre lui si trovava in Sardegna e ci ha proposto di fare una selezione on air, con i dischi, della durata di due ore a puntata, di cui si occupava su Dub Force Radio, in cui lui insieme a Jah Wine hanno cantato al microfono. E’ stato molto divertente e senz’altro un’esperienza molto utile, sia per diffondere il lavoro che stiamo facendo in Sardegna che per noi stessi, come sound, per provare cose nuove.

[Foto Alberto Mugoni]

2 Commenti a “Generazione Sound System: Shakalaka”

  1. Marco scrive:

    Sinceramente non ho capito quasi nulla di quanto scritto. Un articolo che tratta di argomenti specifici non dovrebbe essere scritto con un gergo per “soli addetti ai lavori”.

  2. Antonella Vacca scrive:

    Ciao Marco, grazie per aver letto il mio articolo. Se sei interessato all’argomento ti consiglio di leggere la prima intervista di questa rubrica, che troverai su questo link http://www.manifestosardo.org/generazione-sound-system/ . Inoltre per capire meglio questa cultura l’ideale sarebbe partecipare direttamente agli eventi in cui son presenti questi Sound System, seguici su facebook alla pagina Heartical LUV, sarai sempre aggiornato.
    Grazie ancora e buona giornata.

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