I giorni scorsi, su quotidiani e Tg, si è parlato con un certo clamore di un’inchiesta del quotidiano la Repubblica sulle perquisizioni effettuate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari negli uffici della SARAS a Milano e a Cagliari.
Per gli studenti universitari, la pandemia in corso ha comportato disagi non indifferenti e tali da complicare e ritardare il normale percorso di studio.
Mutande color carne, petto nudo, schiena dritta e mascherina bianca sul volto. Nove donne e sei uomini, tutti cittadini italiani, posano seminudi in piazza dell’Esquilino, cinque minuti a piedi dalla stazione Termini di Roma. Ciascuno di loro sorregge un cartello bianco rettangolare a nascondere l’inguine.
Non sarà una Nadef qualunque, o quantomeno non dovrebbe esserlo. Non solo perché presenta un orizzonte ben più esteso di quello solito, spingendosi fino al 2026, ma perché ha a che fare, per usare le parole del ministro Gualtieri (nella sostanza ribadite nell’audizione parlamentare), con “la peggiore caduta del pil della storia repubblicana”, e perché si misura con l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla Ue.
Cinquantasei bambini, scalzi, infreddoliti, avvolti in coperte, accompagnati dalle madri, cominciano a sbarcare dalla “Alan Kurdi” la nave della Ong tedesca ‘Sea Eye’ sulla quale hanno trascorso interminabili giorni di navigazione nel Mediterraneo ingrossato dal maestrale e poi sono rimasti bloccati a bordo altre 12 ore nel porto di Arbatax, e ancora altre 8 ore in quello di Olbia.
A Cagliari il 24 settembre, per proseguire nei giorni successivi ad Asuni e a Solarussa, il filmfestival “Terre di confine” si è aperto con la proiezione di In questo mondo, docufilm di Anna Kauber, dichiarato “miglior documentario italiano” al 36° Torino Film Festival 2018 e poi vincitore di alcuni altri premi.
[Roberto Loddo, Franco Meloni e Andrea Giulio Pirastu]
Domenica 4 ottobre alle ore 18.00 si è svolta la video conferenza organizzata dal manifesto sardo, Aladinpensiero e Giornalia dal titolo: C’è un’alternativa nel mondo malato? Come superare la crisi sociale, ecologica e sanitaria. Riflessioni dall’enciclica “Fratelli tutti”
Da dove arriva tutta questa plastica? Dalle nostre scelte. La plastica non si elimina riciclandola ma evitando di produrla. Ciò non significa demonizzarla. La plastica ci ha permesso di fare cose inimmaginabili, in poche parole ha permesso al genere umano un enorme progresso in tutti i campi.
“Qual è la cosa più importante in medicina? Non è tanto che malattia ha quel paziente, ma chi è quel paziente che ha quella malattia”, affermava Ippocrate (460-370 a.C. circa).
Sulle coste algheresi iniziano a farsi vivi progetti immobiliari che possono anticipare gli scenari di cemento che da tempo si paventano per la Sardegna.
L’arte sfugge alle categorie e alle etichette, di cui l’intelligenza umana ha, tuttavia, un’incolmabile sete, nascente dall’horror vacui e dal bisogno di trovare una collocazione razionale per tutto.
Non sono in grado di affermare se il cardinale Becciu abbia commesso dei reati o delle irregolarità: che comunque sarà opportuno accertare con scrupolosità.