Scivu e Funtanazza fra speculazione e ristrutturazioni

16 Settembre 2015
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Stefano Deliperi

In queste ultime settimane si è riaccesa in modo pesante la polemica intorno al progetto immobiliare di ristrutturazione dell’ex colonia marina di Funtanazza, sul litorale di Arbus (VS). Scambi reciproche accuse fra Renato Soru e altri esponenti del centro-sinistra da una parte e Ugo Cappellacci, Marco Tedde del centro-destra, Mauro Pili di Unidos dall’altra.
Proviamo a capirne di più, facendo un po’ di “storia” della vicenda.
Fra la fine degli anni ’90 del secolo scorso e gli inizi dell’attuale la Riva di Scivu s.r.l. cercò, con il forte sostegno dell’allora amministrazione comunale di Arbus, di realizzare nella splendida costa di Scivu un grande complesso turistico-ricettivo (60 mila metri cubi) con il solito campo da golf. Soltanto una durissima battaglia condotta con tutti i mezzi possibili (azioni legali, petizioni, campagne stampa) pressoché in solitudine dagli Amici della Terra e dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus scongiurò una vera e propria colata di cemento fra dune, macchia e Cervi sardi.
Nel dicembre 2003 la società immobiliare venne acquisita da Renato Soru, già Presidente della Regione autonoma della Sardegna, oggi parlamentare europeo e segretario regionale del P.D., allora nemmeno candidato alla Presidenza della Regione.
Prima e dopo esser divenuto Presidente della Regione, Renato Soru in numerose occasioni aveva dichiarato pubblicamente che l’area di Scivu sarebbe stata preservata definitivamente dalla speculazione edilizia grazie alla donazione all’Agenzia della Conservatoria delle coste della Sardegna per una gestione ambientalmente sostenibile.  Lo stesso Renato Soru ha confermato che la donazione non è stata perfezionata, mentre l’Agenzia è oggi commissariata e, molto probabilmente, destinata alla chiusura. Le giustificazioni sulla mancata donazione (“nessuno della Regione mi ha cercato in proposito”) non sono certo condivisibili.
L’altra area di proprietà della Riva si Scivu s.r.l. è l’ex colonia marina di Funtanazza, sempre sulla costa di Arbus.
La Colonia marina “Francesco Sartori” venne realizzata dalle Società minerarie che operavano nel complesso minerario arburese-guspinese per i figli dei minatori e inaugurata nel 1956. Oggi è un impattante “blocco di cemento” abbandonato sul mare visibile a parecchi chilometri di distanza. se venisse ristrutturata a fini ricettivi con radicale modifica degli ingombri, riduzione delle volumetrie e rinaturalizzazione delle aree circostanti non sarebbe certo uno scandalo.
Come noto, il T.A.R. Sardegna, con ordinanza Sez. II, 4 marzo 2015, n. 54, ha respinto l’istanza cautelare del ricorso della Riva di Scivu s.r.l. contro i provvedimenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale che non avevano accolto la proposta progettuale di taglio parziale della pineta per la realizzazione di strutture edilizie nell’ambito del più ampio progetto di ristrutturazione.
Secondo notizie stampa, oggi sarebbe stato modificato il progetto originario e, di conseguenza, sarebbe mutato l’originario parere negativo in sede di tutela idrogeologica. Ovviamente, non essendo pubblici gli atti, non ne conoscono i motivi.
Quando il progetto sarà reso pubblico, nell’ambito delle procedure di valutazione di impatto ambientale di legge, potremo fare valutazioni più sensate e azioni opportune sempre orientate alla salvaguardia ambientale.
Per ora solo un paio di considerazioni: da un lato il semplice buon senso porta a pensare che quell’impattante “blocco di cemento” in abbandono sul mare se venisse ristrutturato a fini ricettivi con radicale modifica degli ingombri, riduzione delle volumetrie e rinaturalizzazione delle aree circostanti non sarebbe certo uno scandalo, dall’altro lo stesso semplice buon senso porta ad affermare che è palesemente inopportuno che sia l’eurodeputato nonché segretario regionale del P.D. Renato Soru a portare avanti il progetto edilizio per ragioni intuitive.
Ma tutto fa pensare che a breve vi sarà una nuova puntata…

1 Commento a “Scivu e Funtanazza fra speculazione e ristrutturazioni”

  1. elio scrive:

    Mi viene da dire,”l’avevamo detto noi”,solo alcuni per la verita’,ma nei tempi giusti che Soru con scivu e funtanazza voleva fare una speculazione edilizia,tant’è che il governo Prodi ,ai quei tempi ricevette pressione dalla regione sarda (presieduta da Soru)per dismettere il carcere adiacente a scivu e funtanazza.
    Ma in quel periodo eravate tutti innamorati di Soru e che la donazione alla agenzia della conservatoria delle coste era una BALLA gigante.
    cari amici della terra rilegettevi la polemica di quel periodo.
    Soru assomiglia molto alla descrizione di un muttetu di un compagno Lacunese che fecce criticando il PCI in occasione del compromesso storico ,e su muttetu era riferito alla DC:

    mrexani ha fattu votu
    de vai unu cunillu
    ma candu abiu su fillu
    fu mrexani e tottu.

    E cosi si puo’ dire di Soru ,magari Le intenzioni di Soru “forse “erano buone,a parole, ma la sua cultura da imprenditore liberista ,riemerse prepotentemente mano mano che governava la regione.
    Si è visto e si vede bene ancora,ma lo vede solo chi ha la vista buona.
    E’ sempre stato inoportuno,non solo ora,che Soru governasse la cosa publica.
    saluti
    elio

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