Una giunta nuova

22 Giugno 2011


Red

Cagliari ha una Giunta nuova; nuova non solo perché è stata eletta dopo quella guidata da Emilio Floris ma perché è un’altra cosa: è formata da persone diverse (culturalmente e politicamente), che non pongono gli interessi privati o di clan al primo posto, che intendono svolgere il loro lavoro, difficile a causa dell’eredità ricevuta, partendo dai bisogni della collettività.
Queste sono le dichiarazioni che Massimo Zedda ha rilasciato durante le settimane che hanno preceduto l’elezione della Giunta, e anche prima nel corso della campagna elettorale. Non abbiamo alcun elemento per dubitarne, perciò riteniamo che Massimo Zedda e la sua Giunta meritino la nostra fiducia e i nostri auguri, e anche il sostegno di tutti coloro che hanno a cuore una città accogliente, capace di rispettare i beni comuni e di rispondere ai bisogni dei cittadini tutelando i principi della partecipazione e della solidarietà.
Riteniamo che la Giunta meriti questa fiducia anche se il percorso con cui si è arrivati alla sua formazione non è stato semplice. Qualche malumore è emerso nel corso dei colloqui tra le formazioni del centro sinistra. Evidentemente non è facile ricomporre tensioni che derivano da vecchi metodi spartitori o sconfiggere aspirazioni di chi concepisce l’impegno politico come preludio di un incarico successivo che necessariamente deve aver luogo all’interno delle istituzioni.
Occorre sconfiggere queste interpretazioni: i dirigenti di partiti sempre più leggeri, e perciò poco rappresentativi delle realtà sociali, non possono essere i rappresentanti più qualificati dei bisogni dei cittadini.
Nelle scelte del nuovo sindaco di Cagliari si coglie l’esigenza di cambiar pagina; il peso dato alla componente femminile è un fatto rilevante, nuovo nella storia delle Amministrazioni cagliaritane.
E’ una scelta che riflette l’aria nuova presente nel paese.
Del resto, come interpretare il ritorno al voto di tanti cittadini che negli ultimi anni avevano scelto l’astensione come protesta contro l’atteggiamento autoritario dei partiti, anche di quelli di sinistra? E che dire della massiccia partecipazione delle giovani generazioni non solo al voto ma anche alle manifestazioni per il diritto al lavoro, allo studio, per la difesa dei beni comuni e per la tutela dell’ambiente contro le tentazioni mai sopite sul nucleare?
Non crediamo che il lavoro di Massimo Zedda sarà facile. Siamo però convinti che lui e la sua giunta potranno ottenere dei risultati soddisfacenti soprattutto se sapranno mantenere e rafforzare i rapporti con le componenti democratiche e di base della società cagliaritana, anche se questo metodo di lavoro potrà costare qualche conflitto con gli apparati dei partiti.

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