Una Rosa per Alghero

3 Febbraio 2012


Joan Oliva

Riceviamo dal nostro collaboratore e compagno Joan Oliva un intervento sulla situazione algherese, ed in particolare sulle imminenti primarie di coalizione, destinate ad indicare il candidato per le prossime elezioni comunali. Primarie delicatissime, molte candidature, soprattutto elezioni che non riguardano solo la città di Alghero, come abbiamo sottolineato in ‘Alghero si vota ‘ e ‘Alghero che viva‘ sul ‘manifesto sardo’. Certo, se alle primarie di coalizione dovesse prevalere la candidatura di Stefano Lubrano, non sarà semplice a sinistra poterlo votare.
Ci auguriamo in ogni caso che sia possibile presentare una candidatura di sinistra per vincere le elezioni comunali di Alghero, e che su tale candidatura si possa realizzare l’unità che ora non è stata pienamente realizzata (Red).

Cari compagne/i, scusate se non sono ancora intervenuto sulla questione della prossima scadenza elettorale ad Alghero, mia città di nascita e residenza. Il momento è importante e delicato e con questo mio intervento non vorrei sbagliare nel dire o nel tacere (ma cercherò di rimanere entro i limiti, anche per non annoiarvi). Chiedo anche a voi di aiutarci a capire che cosa sia più opportuno fare per cercare di ricomporre tutte le forze della sinistra attorno ad una candidatura unitaria. Una candidatura, quella della compagna Rosa Accardo che non solo può vincere le primarie del centrosinistra ma anche le prossime elezioni amministrative.
Vi dirò subito che una candidatura unitaria del centrosinistra, condivisa da tutti, senza dover ricorrere alle primarie, o, in caso contrario, una candidatura unitaria, perlomeno della sinistra, capace di raccogliere consensi anche nel PD, queste erano le due alternative considerate auspicabili da quanti, mettendo da parte annose e dannose divisioni, hanno dato vita a quell’ampio movimento che vedeva la partecipazione di tutte le forze della sinistra ossia finalmente riuniti insieme: Alghero Viva, FdS PdCI, Cantiere Sociale de l’Alguer, SEL, IRS, IDV, ma anche una parte del PD e altri gruppi della realtà politico-sociale e culturale algherese, cui si sono aggiunti anche singoli cittadini volenterosi di impegnarsi. E’ stato un movimento (per un buon governo, per un governo diverso) che negli ultimi mesi, in vario modo, ha animato, stimolato e arricchito il dibattito cittadino.
Preso atto dell’indisponibilità del consigliere del PD Mario Bruno che, nonostante le sollecitazioni di molti, ha declinato l’invito a candidarsi come sindaco di Alghero, quel movimento composito, a maggioranza costituito dai compagni di sinistra, ha iniziato allora un percorso che avrebbe dovuto portare all’individuazione di una proposta di candidatura condivisa.
Mentre si procedeva con l’opportuna prudenza alla valutazione delle varie possibili candidature, una parte minoritaria del movimento, che io definirei benevolmente “ingenua e improvvida”, si è auto-investita del ruolo di decidere per tutti proponendo una candidatura: Maria Grazia Serra.
Si tratta in effetti di una brava compagna, presentata ora come rappresentante, insieme al suo gruppo, del “cambiamento dal basso” (con qualche caduta nei luoghi comuni, la retorica e il superficiale atteggiamento dell’“antipolitica”). Rinnovamento “di metodo” enfatizzato a parole ma, a mio parere, non accompagnato da una prassi veramente “rivoluzionaria” .
A questa fuga in avanti ha cercato di rimediare il comitato (di cui ho da subito fatto parte) che proponeva la candidatura di Rosa Accardo, annunciando una proposta attorno alla quale si stava da tempo cercando di costruire la massima convergenza. Per questa proposta si è manifestato subito il consenso di Alghero Viva (ormai storico movimento di sinistra, libertario, ambientalista, attento alle delicate e specifiche questioni dell’identità), della Federazione della Sinistra, ossia dei compagni comunisti, e di Sinistra Ecologia e Libertà, sostegno espresso a seguito di votazioni democratiche dei propri militanti. Sono seguiti giorni e settimane di discussioni accese ma ora, dopo un lungo lavoro di ricucitura, possiamo dire che una grande convergenza è stata effettivamente raggiunta e consolidata.
Anche il gruppo di compagni del Cantiere Sociale de l’Alguer e Valdo di Nolfo (consigliere uscente in rappresentanza del movimento Alghero Viva, indipendente, sentinella della sinistra in consiglio comunale, unico vero oppositore della giunta Tedde in Consiglio, promotore con il CSdl’A di tante iniziative che hanno contribuito ha produrre un humus fertile per le idee della sinistra fra i giovani e a rincuorare anche i non più giovani) hanno deciso, dopo aver a lungo riflettuto e discusso, di sostenere la candidatura di Rosa Accardo.
Rimane purtroppo ancora fuori da questo bel vento unitario la minoranza “irriducibile” del comitato per Maria Grazia Serra, che nonostante gli appelli (e gli accordi per procedure di convergenza concordate), ha rifiutato fin’ora di confluire sulla candidatura unitaria della sinistra. Colpisce il fatto che questi amici e compagni, su cui si faceva conto, si ostinino di fatto a disorientare e disperdere energie con una campagna elettorale che da un lato registra cadute nel qualunquismo del tipo:“i politici sono tutti uguali, solo noi siamo diversi”, dall’altro sembrano strizzare l’occhio proprio a quei politici “onesti e moderati” come il consigliere regionale Mario Bruno che dopo aver incoraggiato e illuso la loro iniziativa (per evidente interesse: “divide et impera”), poi, all’ultimo momento, candida, come proprio beniamino, niente meno che l’ex presidente della Confindustria provinciale Stefano Lubrano (reo confesso d’aver votato Cappellacci nelle ultime elezioni regionali, ora in prima fila in casa PD), candidato forte dalle “buone maniere”, che sembra non dispiacere anche ai “miglioristi”, spina sul fianco della sinistra. Peccato.
Speriamo che la divisione di oggi non porti effetti negativi sui risultati elettorali di domani. La scelta alle primarie oggi sta di fatto fra un candidato del centrosinistra, che ha votato fino a ieri a destra, provocando a tutti i sardi danni conclamati (Stefano Lubrano) e una candidata unitaria della sinistra che riunifica tutte le forze più avanzate e attive (Rosa Accardo). Qui si gioca la partita (si usa dire).
Nonostante tutto, siamo ottimisti perché le nostre idee e le nostre battaglie hanno radici profonde. Sono quelle che ci riportano fino alle lotte degli inizi degli anni settanta, lotte condotte da gruppi di compagni che iniziarono allora a rivendicare un punto di vista “rivoluzionario” a livello locale, che poneva la difesa dei beni comuni della collettività al centro della propria attività politica e fra questi beni il territorio con il suo patrimonio storico-culturale e i suoi eccezionali paesaggi, concupiti da molti investitori immobiliari per fini speculativi. Quelle idee produssero allora intuizioni eccezionali, in parte inedite in Sardegna, che solo dopo lunghe battaglie divennero patrimonio comune di vasti strati della popolazione algherese per es: la proposta di istituire il Parco Naturale di Porto Conte.
Da lì iniziò un ciclo politico che, coinvolgendo differenti aree della sinistra storica coniugate con una nuova visione progressista dei temi identitari , portò ad esperienze anche di governo culminate nel 1994 nella vittoria delle sinistre e all’eccezionale esperienza amministrativa guidata da Carlo Sechi , cui il quotidiano del Manifesto dedicò uno storico articolo “Ecco Ecopolis” e una bella intervista nell’inserto EXTRA, e di cui Rosa Accardo fu una delle protagoniste. In seguito incomprensioni e divisioni della sinistra portarono purtroppo a sconfitte. Oggi si potrebbero concretizzare le condizioni per un miracolo laico: l’unità, nuovamente raggiunta, della sinistra. Condizione essenziale per la vittoria. Continuiamo a crederci e a chiamare a raccolta tutti. Senza retorica.
ORA TOCCA A NOI! CHI ROSA VINCE! Questo è lo slogan che annuncia l’arrivo di Massimo Zedda atteso ad Alghero domenica 5 febbraio per testimoniare il suo appoggio alla candidatura di Rosa Accardo.
L’avversario è la destra che ad Alghero si presenta sotto l’immagine della “marea putrida e gialla” che inquina i nostri litorali a cui noi vogliamo rispondere metaforicamente con il profumo dell’ ”onda ROSA”.
Ma l’orizzonte della nostra iniziativa è più vasto, compagni, e abbraccia non solo tutta la Sardegna ma anche le altre sponde del nostro mare e soprattutto i popoli che vi si affacciano e gli uomini che ne percorrono le rotte della speranza: in una terra d’approdo non potrebbe essere altrimenti.

2 Commenti a “Una Rosa per Alghero”

  1. Scala Salvatore scrive:

    Argomentazione lucida e articolata di chi vive la politica in modo autentico e appassionato, di chi vuole bene alla sua città, così come il nostro movimento di Alghero Viva, che da anni è impegnata con determinazione alla salvaguardia e alla promozione del nostro meraviglioso patrimonio ambientale, all’affermazione dei valori identitari della nostra terra e alla protezione degli interessi degli ultimi. Il valore dell’unità tra le forze politiche non può essere sacrificato al desiderio di competere per un’affermazione illusoria quanto improbabile. Ma come tutte le cose, qualcuno potrebbe trarne un inaspettato vantaggio. Per primo, il candidato investito da Mario Bruno, ma in definitiva la destra, divisa sull’occupazione e la spartizione del potere, ma pronta a cogliere ogni possibile errore proveniente dallo schieramento avverso. Il nostro.

  2. Giuseppe Pala scrive:

    Mi dispiace per il saggio Giovanni (Joan), ma la sua ricostruzione è a dir poco discutibile. A riprova di quanto dico, invito tutti ad osservare sul sito dell’appello per il Buon Governo le fotografie di tutte le iniziative pubbliche attuate dal quel gruppo. Rosa Accardo non compare mai e lo stesso Joan ha avuto un ruolo del tutto marginale.
    Le foto sono qui:
    http://www.algherocomune.it/2011/10/foto-dalla-raccolta-firme-settembre.html

    Poi, se volete, le commentiamo.
    Hasta la vista

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