Liberarsi dalla cultura della dipendenza
lunedì 30 Aprile 2007di Marco Ligas
In genere quando sì da vita ad una iniziativa editoriale si affidano a questo progetto obiettivi impegnativi: se è la sinistra a promuoverla ci si propone di sollecitare il confronto e l’aggregazione in uno schieramento diviso, oppure di trasformare in progettualità esigenze di crescita democratica della società. (altro…)


L’idea era di recensire Walter Veltroni, o meglio la sua performance: perché di questo, se non proprio di un one-man-show, dovrebbe trattarsi.
«Le scatole senza confetti, / i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro, / un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve, / gli oggetti col monito, salve, ricordo…». Guido Gozzano all’inizio del ‘900 le chiamava «buone cose di pessimo gusto», e in Baviera qualche decennio prima si era iniziato a definire come kitschen il costruire mobili assemblando vecchi pezzi.
Ricordare Antonio Gramsci nel settantesimo anniversario della scomparsa è per il “Manifesto Sardo” occasione per riaffermare i valori della libera ricerca, dell’antidogmatismo, del confronto aperto e mai pregiudiziale. Perché Gramsci di questa ricerca e dei valori dell’antidogmatismo è certamente uno dei massimi maestri. 






