Testamento biologico

16 Giugno 2009

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Marcello Madau

Milano, bimbo suicida a nove anni per aver preso una nota in condotta. (La Repubblica, ed. Milano, 12 giugno 2009, Gabriele Cereda).

Prende una nota in condotta alla scuola elementare e si impicca a nove anni. Un bambino di Truccazzano, hinterland di Milano, ieri pomeriggio si è tolto la vita stringendosi il collo con un laccio di tela al lampadario della sua cameretta. Sotto choc la cittadina, mentre divampano le polemiche per le punizioni facili. Alla scuola elementare Fratelli Ferradini, in via Dante, i compagni e gli insegnanti sono disperati. Era tutto pronto per la festa di fine anno, invece si ritroveranno al funerale di un bambino. Il piccolo non ha retto alla vergogna di quel richiamo ufficiale preso a pochi giorni dalla fine della scuola. Tornato a casa, col suo fardello, ha mostrato il libretto scolastico con il richiamo alla mamma. Una sgridata, ma nulla di più. Tutto sembrava essere finito. Ma non era così. Dentro di sé covava rabbia e frustrazione per essere stato ripreso davanti alla classe. Ha aspettato che la madre uscisse di casa per mettere in atto il suo piano: farla finita. Sono attimi drammatici, cerca qualcosa con cui soffocarsi. È questione di istanti, la donna si è allontanata di pochi isolati per una rapida commissione. Al suo rientro lo chiama. Ma la vocina del bimbo non risuona per casa. Uno strano presentimento la guida in cameretta. Appena apre la porta, davanti agli occhi le si para la scena che nessun genitore può reggere.

Perde casa e lavoro e si uccide. Milano,un biglietto: “Donate mio cuore”. (TGCom, 9 giugno 2009).

Dopo aver perso il lavoro e la casa, un 63enne si è suicidato gettandosi dal balcone del suo appartamento a Milano, dopo aver lasciato un biglietto nel quale chiede di poter donare il cuore. “Vorrei essere cremato se non è di troppo disturbo – ha scritto – Il mio cuore è quello di un giovanotto e vorrei donarlo”. I parenti hanno raccontato che l’uomo giocava al lotto, sperando in una vincita, i pochi soldi che riusciva a guadagnare. Gli agenti delle Volanti intervenuti sul posto hanno trovato l’appartamento in ordine e sul tavolo un biglietto con su scritto: “Vorrei essere cremato se non è di troppo disturbo. Il mio cuore è quello di un giovanotto e vorrei donarlo”. L’uomo, separato da 18 anni aveva un figlio e un fratello. I due rintracciati dalla polizia hanno spiegato che nell’ultimo periodo aveva perso il lavoro, e non riusciva a trovarne uno stabile. Ultimamente poi avrebbe dovuto lasciare la casa dove si trovava dopo un’ingiunzione di sfratto. I parenti hanno anche raccontato che i pochi soldi che riusciva a guadagnare li giocava al lotto sperando in una vincita che gli avrebbe cambiato la vita.

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