Il numero 69

1 Marzo 2010

Il governo usa la violenza per imporre le sue decisioni destinate a sconvolgere gli equilibri naturali dei territori (Marco Ligas e Raffaello Ugo). Sul gasdotto Galsi c’è da cambiare parecchio (Stefano Deliperi) sebbene il premier continui a usare il governo come un’azienda (Bruno Caria). Intanto politica e spettacolo nelle intenzioni del potere tendono a convergere (Valeria Piasentà), per fortuna c’è chi fa altro: un insieme di giovani ha intrapreso una marcia che ha attraversato tutto il mondo, per difendere un’idea, forse un po’ utopica, finalizzata a costruire un mondo libero da guerre (Angelo Baracca e Emilia Giorgetti) e dove siano garantiti i diritti dei migranti (Gianni Loy). La poetessa e giornalista eritrea Elisa Kidané propone per il 2011 il Nobel per la pace alle donne africane (Manuela Scroccu). Continua la ricerca (di Alfonso Stiglitz) sull’identità dei sardi mentre precipita la crisi della scuola (Angelo Morittu) e alcune voci rimangono inattuali (Natalino Piras). Buona lettura.

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