Ho l’impressione che nell’ambito del dibattito sull’utilizzo degli strumenti finanziari europei, soprattutto su quelli più utili per avviare la ricostruzione del dopo corona virus, si stia prendendo una grossa cantonata incentrando la discussione sul solo MES Continua »
La lettera aperta inviata dal Gruppo d’Intervento Giuridico al presidente della Regione Autonoma della Sardegna, al presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, e a tutti/e i/le consiglieri/e del Consiglio Regionale della Sardegna relativa alle proposte per un programma di risanamento territoriale, anche in contrasto alle conseguenze economico-sociali della pandemia di coronavirus (red).Continua »
Il 3 aprile del 2000 nel carcere di San Sebastiano di Sassari era previsto un trasferimento di detenuti, in seguito alle proteste che nei giorni precedenti avevano infranto la vita quieta dell’istituto Continua »
Helin Bölek, cantante turca morta dopo un lungo sciopero della fame in Turchia
[Emanuela Locci]
Sulla morte di Helin Bolek, giovane cantante della band Grup Yorum, deceduta il 3 aprile dopo 288 giorni di sciopero della fame nella sua abitazione nel quartiere Sariyer, si è scritto tanto, ma non abbastanza Continua »
L’introduzione dell’euro nella regolazione dei rapporti economici tra i Paesi dell’Unione Europea ha avuto conseguenze ampiamente inaspettate Continua »
“Non vogliamo tornare alla normalità, perché la normalità è il problema”. Cioè, la fine – o la sospensione – dell’emergenza coronavirus (fase 2 e 3) sarà segnata da nuove manifestazioni della ben più grave crisi climatica e ambientale in corso, con un’urgenza che troppi cercano di dimenticare Continua »
Possono insegnarci qualcosa i pastori, abituati da sempre a vivere nell’incertezza? Se lo chiede PASTRES, acronimo di Pastoralismo, Incertezza e Resilienza: Lezioni Globali dai Margini, una ricerca finanziata dal Consiglio Europeo della Ricerca. Quali logiche e pratiche adottate dai pastori possono insegnarci ad affrontare l’incertezza causata dalla pandemia del coronavirus?
Sa Die e sa Sardigna, la Giornata del popolo sardo, non rappresenta solo la celebrazione della rivolta dei cagliaritani che costrinsero il 28 aprile del 1794 alla fuga il viceré ed i funzionari sabaudi. Non c’è solo la dimensione plastica di chi propone di sventolare le bandiere sarde e ripetere “nara cixiri” come strumenti di unità di tutt* i sard*, da destra a sinistra. Chi legge i processi politici e sociali con occhiali in grado di guardare da vicino le disuguaglianze e riconoscere i conflitti sociali, potrà fare a meno di vivere questa giornata come un momento di folklore, stereotipi e luoghi comuni sui sardi coraggiosi e ribelli.
‘Gramsci visto da dietro le sbarre’ una delle opere realizzate nel 2016 da oltre cento detenuti di 28 penitenziari d’Italia che hanno partecipato al concorso organizzato da Casa Natale Antonio Gramsci.
[Riccardo Bianco]
Antonio Gramsci non conobbe la Liberazione, non vide la fine del fascismo per cui tanto aveva alacremente lavorato. Antonio Gramsci morì di fascismo il 27 Aprile del 1937 Continua »
Era passato da tre ore il 25 aprile quando un infarto, senza aspettare settembre per fargli festeggiare i suoi primi ottant’anni, se l’è portato via. Giulietto Chiesa è morto. Continua »
Il sindaco della Città di Cagliari, Città medaglia d’oro al valor militare, disertando la Festa della Liberazione ha deciso di fare un grosso favore ai fascisti e a tutti coloro che utilizzano l’intolleranza come strumento di relazione politica Continua »